Trezzo sull’Adda, che accoglienza per la Nazionale sordi di Calcio A11

Qualificati per le prossime Olimpiadi con una vittoria a tavolino. Non era così che gli azzurri del calcio volevano andarci, ma purtroppo il Covid ci si è messo di mezzo ancora una volta, impedendo alla Danimarca (con alcuni contagiati in squadra) di raggiungere Trezzo sull’Adda per disputare, domenica 4 luglio, la partita che metteva in palio il pass per le Deaflympics del 2022, in Brasile.

“Ci spiace, avremmo voluto giocare per misurarci sul campo, visto tutto il lavoro di preparazione fatto – ha ammesso il Ct Igor Trocchia – ma il traguardo è raggiunto”.

Per premiare i ragazzi, ma soprattutto il Comune di Trezzo sull’Adda che aveva preparato un’accoglienza speciale per la Nazionale azzurra, la Fssi ha comunque organizzato un’amichevole contro la squadra Allievi del Franciacorta (Brescia), che gli azzurri silenziosi hanno vinto per 5-0.

Tutto si è svolto ugualmente come da copione, con tanto di inno di Mameli, l’emozione sui volti degli azzurri e un discreto pubblico sugli spalti, nonostante l’appuntamento non fosse più quello previsto inizialmente. Non solo. Alla vigilia del match, nella sede del Comune, è stato organizzato un evento di presentazione della squadra al quale sono intervenuti due straordinari atleti della zona: l’ex calciatore del Torino Paolo Pulici e l’ex judoka ed attuale coach della Nazionale di judo Paolo Bianchessi, che vanta tre partecipazioni alle Olimpiadi. Era presente anche il segretario della Federazione Sport Sordi Italia, Fabio Gelsomini che ringrazia per la squisita ospitalità: “Siamo stati ricevuti con tutti gli onori, per questo siamo davvero grati all’amministrazione locale”. L’assessore al turismo e agli eventi del Comune di Trezzo sull’Adda, Francesco Fava, è fiero della riuscita della manifestazione: “Non ci siamo limitati a garantire solo impianti sportivi e trasporti, anche la pro Loco si è messa a disposizione per accompagna la Nazionale in un giro turistico del nostro territorio: si è creata una rete di collaboratori attorno a questa squadra così speciale”. Un bel modo per creare integrazione fra il mondo degli sportivi sordi e quello degli udenti.

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