Nessuno aveva mai centrato 5 medaglie d’oro nello sci alpino: è record (per Olimpiadi, Olimpiadi dei sordi e Paralimpiadi). Cinque ori in cinque gare alle Winter Deaflympics di Valtellina e Valchiavenna. Cinque gare vere, a recuperare terreno ma, soprattutto, tempo nei confronti degli avversari, forti, ora e domani. Giacomo Pierbon, portabandiera alle Olimpiadi dei sordi di Valtellina e Valchiavenna, vince la sua quinta medaglia nello sci sulle piste di Santa Caterina Valfurva, questa volta nello slalom speciale. E la medaglia è ancora la più bella di tutte, quella d’oro. Chiude la seconda manche con il tempo di 45”95 e il totale di 1’32”33 mentre alle sue spalle ci sono il francese Nicolas Sarremejane (1’33”59) e il russo Pavel Kazarov (1’33”71). Una Olimpiade che difficilmente potrà scordare lo sciatore 32enne di Schio (VI) che ha vinto, nell’ordine: discesa libera, combinata, Super G, slalom gigante e slalom speciale. E dopo il Super G, una proposta di matrimonio alla fidanzata Anna che ha fatto il giro delle Valli e oltre. Amore e sport, sentimento e competizione. Sì perché non si pensi che le vittorie di Pierbon siano state semplici. Dietro di lui ci sono sciatori capaci dei quali si sentirà parlare nel mondo dello sport sordi e non solo nel futuro più prossimo. Basti pensare al fatto che nella discesa libera, Pierbon ha vinto di pochi centesimi mentre nel gigante e nello speciale ha recuperato secondi e posizioni. Semplicemente pazzesco. Ed è anche record olimpico – nel senso più allargato e omnicomprensivo del termine – nello sci alpino, che si parli di Olimpiadi, di Paralimpiadi e di Olimpiadi dei sordi: nessun atleta ha mai vinto cinque ori nello sport re delle montagne nella stessa edizione dei Giochi. Nessuno. Certo, c’è un olimpionico che le ha vinte nel pattinaggio su ghiaccio, l’americano Eric Heiden, a Mosca 1980, così come nelle Paralimpiadi ci sono addirittura le sei medaglie d’oro nello sci di fondo del russo Roman Petushkov a Sochi 2014. Ma quello di Pierbon è record e per chi ama lo sport, lo sci alpino, gli sport invernali, è senza paragoni. “Mi sentivo in forma, mi sono allenato parecchio quest’estate e devo ringraziare la San Marco, anzitutto il mio datore di lavoro, che mi ha dato la possibilità di rientrare dopo quattro anni di inattività e di rientrare in questa maniera, soprattutto. Grazie alla Federazione Italiana Sport Invernali che insieme al Comitato delle Alpi Centrali mi ha dato una grossa mano e grazie alla mia Federazione, la FSSI (Federazione Sport Sordi Italia), che insieme al CIP ha organizzato questo evento in pochissimo tempo. Non mi aspettavo cinque ori, devo essere sincero, i ragazzi sono agguerriti, in gamba, so che si sono allenati tanto e per me questa è un’impresa, una soddisfazione immensa, quasi non ci credo. Mi ero quasi accontentato di averne vinte quattro, poi ho detto, va beh, teniamo duro fino all’ultimo, finiamo in bellezza. Volevo vincere per l’Italia e dimostrare che tutto è possibile”.