La grandezza di appartenere alla FSSI: l’Italia conclude le winter deaflympics al 5° posto con 6 medaglie vinte

34 Paesi partecipanti con i loro 598 atleti in competizione in 6 discipline diverse. Questo, ma non solo questo, sono state le winter deaflympics di Erzurum, specie quando a misurarsi c’era la nazionale italiana sordi di curling, di futsal maschile e femminile, di sci alpino, di scacchi e di snowboard.

L’Italia, insieme alla Turchia Paese ospitante, è stata presente alle Olimpiadi invernali con la delegazione più numerosa ed è stato bello poter rappresentare, gareggiare, entusiasmare e vincere sotto l’ala mirabile e sontuosa dei colori italiani.

Le deaflympics hanno rappresentato, per tutti i presenti della FSSI “in ogni ordine e grado”, un momento importantissimo e solenne di unione e valorizzazione della Federazione. Giorni votati alla concretezza delle competizioni e alla concentrazione degli atleti, alla grinta dei coach, all’esperienza e alla calma del presidente, all’acume del capo missione, al supporto dei consiglieri, al metodo dei direttori tecnici, alla laboriosità dello staff medico e del gruppo media, all’efficacia degli interpreti ed alla carica dei team leader.

Un trait d’union di ciò che serve per fare bene e raggiungere quei risultati che oggi  parlano di un’Italia quinta su trentaquattro Paesi, che può vantare 6 medaglie vinte di cui una d’oro, tre d’argento e due di bronzo.

Nello specifico Luca Loranzi è andato a medaglia tre volte vincendo un oro nello sci alpino “slalom gigante”, un argento nello sci alpino “slalom parallelo”, un bronzo nello sci alpino “slalom”; Federico Orlando, nello snowboard, una medaglia di argento nello “slalom gigante parallelo” e un bronzo nello “slalom parallelo speciale”; Thomas Berligheri ha ottenuto, invece, una medaglia d’argento nello snowboard “baked slalom”.

E poi c’è stata la sordità imperante sì, ma come valore aggiunto. Quella che ha saputo rafforzare il gruppo e “segnare” la bellezza dei valori umani, l’appartenenza che non mortifica, ma esalta.

Come non dimenticare, inoltre, la visita a “Casa Italia” della Console generale d’Italia in Turchia Elena Clemente che ha definito gli atleti “i veri ambasciatori” e la vicinanza del presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli a suon di twitt del tenore.. “avanti così, tutta la famiglia paralimpica fa il tifo per voi!”, oppure, “che bello vedere la gioia e la passione di questi giovani atleti”…

Se ancora c’è qualche dubbio sul valore dello sport, se ancora c’è qualche dubbio sulla grandezza di appartenere ad una Federazione come la Fssi.. questa Olimpiade ha dato le risposte giuste. 

Forza Italia, forza sordi. Sempre!

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