Il Champions’ Camp, grazie alla collaborazione con la società GSS Reggio Emilia, sotto la gestione di Manuela Nironi e Ilaria Galbusera, è giunto alla sua 4a edizione. Si tratta di un importante progetto di integrazione che vede la partecipazione di ragazzi sordi e udenti, in un’ottica di piena e completa accessibilità a 360° con staff, interpreti e volontari sordi, che sono a disposizione per ogni esigenza.
Collabora inoltra anche con l’associazione CODA Italia (Children of Deaf Adults), con la presidente Gloria Antognozzi e con la vice presidente Susanna Di Pietra, entrambe presenti come staff al CC, per tutti quei bambini udenti, figli di genitori sordi che hanno il dono di essere bilingue ita/LIS.
Nelle due settimane, precisamente dal 1 al 7 luglio per il Calcio Camp e dal 22 al 28 luglio per lo Special Volley Camp e per il Multisport Camp, è stata data la possibilità ad oltre 60 bambini e ragazzi sordi (insieme ad altrettanti bambini udenti) di vivere un’esperienza unica: tanto sport con istruttori e allenatori esperti (per citare Francesca Devetag, giocatrice professionista della squadra di pallavolo Vero Volley che milita in A1 e giocatori del Modena Calcio), tornei e percorsi per migliorare le abilità tecniche, in modo sano e senza agonismo, oltre che una bellissima opportunità per socializzare e divertirsi con ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia. Un’occasione di crescita per tutti, piccoli e grandi.
Durante le due settimane sono state programmate anche le visite degli atleti della Federazione Sport Sordi Italia, rappresentanti di diverse discipline sportive, che hanno fatto un allenamento e incontrato i ragazzi a dimostrazione che la sordità non è un limite, ma un’opportunità per diventare dei campioni un domani.
Tanti sono stati i gesti, emblemi dello sport e dell’amicizia che è impossibile raccontarne uno. Di una cosa però siamo certe e ne abbiamo avuto conferma in queste settimane. Nello sport non esiste il diverso. Lo sport unisce, fa incontrare tra loro le persone nel pieno senso del rispetto. Nuove amicizie sono nate grazie allo sport. Riteniamo che lo sport sia molto importante per la crescita di un bambino/ragazzo per tutti i valori che lo sport, qualsiasi esso sia, insegna. Che siano bambini normodotati o bambini disabili, lo sport è capace di non marcare le differenze, anzi non è altro che integrazione. Dà la possibilità ai ragazzi sordi e non di aver piena autostima di se stessi, di acquisire sicurezza nelle proprie capacità. Al tempo stesso lo sport tra i ragazzi sordi è fondamentale, in quanto permette a loro di confrontarsi, avendo le stesse difficoltà quotidiane, infatti solo con il confronto tra simili c’è la possibilità di capire che non si è soli a questo mondo. Questo confronto poi è molto importante in fase adolescenziale, in un periodo che spesso non si accetta magari la sordità e vedere altri ragazzi sordi permette di capire che, nonostante il limite, si può fare tutto, si può trasformarlo in un punto di forza.
Il progetto è stato sostenuto da diversi sponsor e partner: Ente Nazionale Sordi – Onlus, CR ENS Emilia-Romagna, SP ENS Reggio Emilia, FSSI – Federazione Sport Sordi Italia, Pio Istituto dei Sordi di Milano, CODA Italia, SBS – Special Bergamo Sport, Bar Senza Nome, Linear Apparecchi Acustici
Sport e integrazione: la vittoria più bella l’abbiamo portata a casa.