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Gli azzurri della Pallacanestro visitano il campo di concentramento a Majdanek

Ci sono occasioni in cui lo sport, da sempre veicolo di inclusione e riscatto sociale, permette momenti di condivisione straordinari anche fuori dal campo di gioco. Questo è avvenuto nel momento in cui siamo andati con le nostre squadre, nel giorno libero, a visitare il campo di concentramento Majdanek, a pochi chilometri da Lublin. I nostri ragazzi, venuti qui a giocare un mondiale di pallacanestro, non hanno esitato quando gli abbiamo proposto questa opportunità. Vederli così attenti, durante i circa 2 km del percorso fatti sotto il sole, così emozionati e sconcertati, nel momento del fortuito incontro con uno degli ultimi sopravvissuti rimasti che ci ha mostrato il “numero” tatuato sul braccio, è stato un momento di condivisione straordinaria. Non so se il lavoro e la fatica dei ragazzi e della federazione verrà ripagato dalle vittorie sul campo, ma certamente il ricordo che tutti si porteranno a casa di questa giornata ci ha fatto vincere fuori dal campo. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non “dimenticheranno”.

Fabio Gelsomini

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