La rassegna continentale si chiude domani a Bochum in Germania. E l’Italia chiude con due medaglie. Alessandro Vizzini è medaglia di bronzo nelle 3.000 siepi agli Europei di atletica leggera sordi che si concludono in queste ore a Bochum, in Germania. Un risultato fantastico per l’atleta siciliano e per il movimento sportivo dei sordi italiano legato alla FSSI (Federazione Sport Sordi Italia) che consacra così un altro meraviglioso obiettivo raggiunto dopo l’oro di Matteo Masetti nel lancio del giavellotto di due giorni fa. Con il tempo di 10.42,26, si chiude, quindi, un Europeo che lo ha visto faticare un po’ nei 10.000 m e nei 5.000 m, gare dove ha centrato soltanto un 5° e un 7° posto sotto un caldo torrido. Questo il podio della gara: medaglia d’oro al tedesco Alexander Bley con 9.44,78, secondo posto per il russo Aleksej Elnikov con il tempo di 10.18,40 e terzo l’italiano.
“Sono molto felice di questo risultato, di questo bronzo – commenta raggiante il corridore di Pachino, provincia di Siracusa – perché si tratta della mia prima medaglia dopo quattro anni di gare. La desideravo tanto, con tutto il cuore, e mi sono impegnato moltissimo in questi ultimi mesi per arrivare ad un bel risultato. Le altre due gare, 10.000 e 5.000 metri, non sono andate come avrei tanto voluto e questa medaglia, in una gara che ho fatto davvero la prima volta, mi riempie d’orgoglio e gioia”. Raggiante anche il Direttore Tecnico dell’atletica leggera Stefano Mustè e il Presidente della Federazione Sport Sordi Italia, Guido Zanecchia, che commenta: “L’atletica leggera è la regina degli sport per eccellenza e l’Italia, negli anni addietro, è sempre stata molto forte nel movimento dei sordi. Poi c’è stato un periodo senza vittorie, senza medaglie. Era dal 2007 che non vincevamo una medaglia internazionale e queste due arrivate agli Europei di Bochum sono anzitutto una grande gioia per tutti noi. Ma rappresentano anche la consapevolezza che stiamo crescendo e che ci sono giovani sordi interessanti che si avvicinano allo sport e che possono, non solo portare in Italia medaglie importanti, ma anche mostrare ad altri ragazzi sordi la possibilità di fare sport e la bellezza di questo mondo”.